lunedì 28 luglio 2014

MASCHERARSI CONSAPEVOLMENTE

Quando diciamo che gli esseri umani (quasi) tutti indossano una maschera, non diciamo propriamente il vero. La realtà è ancor meno gradevole: le maschere indossate da una cosiddetta "persona" sono così numerose che a contarle e a tratteggiarne i contenuti si rischia l'esaurimento nervoso... :-) 
Poco importa che le persone siano convinte di essere, di esistere, di possedere delle qualità, e così via: in verità, indossano una maschera, per toglierla qualche minuto dopo e indossarne un'altra, sempre inconsapevolmente - è ovvio - e tentando (anche qui, l'ironia non giunge a caso) di mascherare la verità, supponendo ad esempio la legittimità del "cambiare idea" su un qualche argomento o su un atteggiamento. 
Se solo osassero sinceramente guardarsi abbastanza a lungo per radunare tutte le informazioni del caso, scoprirebbero una temibile realtà: le persone, semplicemente, non esistono. Queste maschere, che in tempi antichi venivano addirittura costruite concretamente, proprio con la consapevolezza di ciò che rappresentavano da un punto di vista più sottile e nascosto, sono in realtà i nostri governanti. I nostri carcerieri.
Noi non li conosciamo. Ma essi conoscono noi, e fin troppo bene.
Ma accade anche che chi sia riuscito ad accorgersi della verità, o di una parte di essa, venga colto dall'orrore (e dall'errore, aggiungo), e decide di rigettarle. Sebbene questo possa essere accettabile entro certi limiti, soprattutto nelle prime fasi del Lavoro, in un secondo momento risulterebbe quantomeno sciocco: ricorda la favoletta dell'Iniziato che giunge ad ottenere il Potere, e alfine lo rifugge.
Il Saggio impara a mascherarsi consapevolmente. Ha il controllo delle maschere, e naturalmente può mascherarsi nella misura in cui ha vinto la maschera, proporzionalmente - cioè - a quanto ha imparato a disidentificarsi da essa e a non soggiacere alle sue regole. Se soggiace alle sue regole, non è un vero soggiacere: è una finzione consapevole.

Ma allora l'Iniziato finge? Sì, finge in maniera così precisa e perfetta, che sarà creduto, sempre. E' così falso, nella sua performance teatrale, da esser riuscito a guadagnarsi l'accesso alla  Sala della Verità.